Cooperazione Educativa

La Cooperazione Educativa nasce dalla pratica di Célestin Freinet. Tornato dalla Grande Guerra con una ferita ai polmoni, Freinet si trova spinto dalle sue stesse condizioni di salute nella necessità di cercare metodi di insegnamento diversi da quelli tradizionali, che richiedono anche un impegno fisico, principalmente vocale. Di famiglia contadina ed influenzato dalla lettura di Marx, si chiede come fare un’educazione popolare, che rispetti l’identità e al tempo stesso favorisca la crescita umana dei ragazzi del villaggio in cui si trova ad insegnare. Un primo passo oltre la mortificante routine della classe tradizionale avviene con la lezione-passeggiata: Freinet porta i suoi studenti fuori dall’aula, ad osservare il lavoro di fabbri e falegnami, a considerare la natura, a raccogliere fossili, nocciole, argilla. Tornati in classe quell’esperienza diventa occasione di confronto, analisi e discussione. Il secondo passo avviene quando Freinet trova presso un artigiano l’occorrente per mettere su una piccola tipografia scolastica. Con questo strumento è possibile liberarsi dal manuale scolastico, di cui Freinet ha sperimentato la disperante distanza dalla vita dei suoi piccoli studenti. I testi saranno scritti da loro stessi, saranno il risultato delle loro esperienze e, cosa entusiasmante, saranno anche da loro stampati grazie alla tipografia scolastica. Il terzo passo si ha quando i testi così prodotti non solo prendono a circolare fuori dalla scuola, nel villaggio, ma vengono mandati anche alle altre scuole, dando vita ad una ricca corrispondenza interscolastica.
Dall’esperienza di Freinte è nato un movimento che si è diffuso anche in Italia a partire dagli anni Cinquanta: il Movimento di Cooperazione Educativa è stato fondato a Fano nel 1951 da Giuseppe Tamagnini ed esiste ancora oggi. Naturalmente in una società profondamente mutata sul piano economico, sociale e tecnologico, una semplice riproposizione delle tecniche di Freinet è improbabile. Il Movimento di Cooperazione Educativa mantiene lo spirito dell’esperienza di Freinet, favorendo ogni forma di sperimentazione che favorisca la creatività, la collaborazione e lo scambio. E’ appena il caso di notare che le tecnologie informatiche rendono molto più semplice la creazione di materiale didattico, anche stampato, e che la rete Internet consente una più rapida ed efficace comunicazione interscolastica.

Bibl. : C. Freinet, La scuola del fare, Junior, Bergamo 2002; A. Goussot, Per una pedagogia della vita. Célestin Freinet: ieri e oggi, Edizioni del Rosone, Foggia 2016. Si veda anche il sito del Movimento di Cooperazione Educativa: http://www.mce-fimem.it